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Non ultimo di una nutrita schiera di artisti che la fin troppo feconda terra del vittoriese dona alla patria, l’Armellin primeggia da subito in numerose manifestazioni artistiche parrocchiali. Quando i suoi lavori sono stati esposti oltre Meschio*, hanno regolarmente seminato il panico tra i concorrenti delle ex-tempore patronali. Amici e conoscenti già da tempo non ridipingono più le pareti di casa, talmente copiose sono le opere che il nostro artista rifila ad ogni occasione (Questo affollamento può provocare a volte incubi notturni, ma si concretizza però in un notevole risparmio di tempo e denaro). Le sue opere sono esposte in tutte le capitali europee e anche oltreoceano: a Topolinia e Paperopoli e perfino nel salotto di zio Frank a Melbourne.
*: Il Meschio (antico nome romano Mesulum, agg. mesulano/a) è un fiume della pedemontana veneta, lungo una trentina di chilometri e facente parte del bacino idrografico della Livenza.La sorgente è costituita da un bacino, chiamato “brent” posto a 220m di quota.Il suo corso si snoda tra i comuni della sinistra Piave attraversando nella sua breve corsa verso sud i comuni di Colle Umberto e Cordignano;si getta infine nel Livenza, che segna il confine con il Friuli Venezia Giulia, poco lontano da Sacile.Sul Meschio è sorto il centro storico di Serravalle (Vittorio Veneto), che in età medievale divenne rinomato per la produzione armaiola che utilizzava proprio le acque del fiume per la tempra delle lame. In epoca contemporanea, il fiume ha fornito forza motrice alle numerose piccole industrie della lana e della seta che sono sorte lungo il suo corso e le cui strutture caratterizzano tuttora il paesaggio.L’acqua ha la caratteristica di mantenere la sua temperatura di 11 gradi costante in ogni stagione. In queste gradevoli acque il giovane artista temprò le sue membra, che gli permisero di giungere, partendo dal famoso “brent”, ancora vispo alle Colonne d’Ercole.